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Il lato oscuro della Forza
Leggendo i social odontoiatrici in queste settimane, le difficoltà della riapertura post-Covid sembrano non limitarsi all’ambito clinico:
- con i nuovi DPI, i tempi sono talmente dilatati da non riuscire a ricevere un numero di pazienti sufficiente alla sostenibilità economica, anche considerando che i costi sono aumentati in modo spropositato
- i pazienti sono diminuiti e/o è calata la loro disponibilità economica; alcuni temono un dimezzamento del fatturato, perché i pazienti rimanderanno le cure più impegnative
- tra costi aumentati e minori incassi l’utile sarà eroso e diventerà impossibile una gestione economicamente vantaggiosa dello studio, rendendone inevitabile la chiusura o comunque un ridimensionamento tale da ridurre il reddito dei professionisti (da sempre abbandonati dai governanti) sotto la soglia della decenza
- i sindacati, gli Ordini professionali, il governo… — l’elenco può continuare a piacere, aggiungendo qualsiasi autorità istituzionale venga in mente — non fanno niente e/o se fanno qualcosa non è fatto bene e/o non è sufficiente e/o comunque non è quello che si sarebbe dovuto fare e/o non è quello che ci si attendeva
Tralasciando i campioni dello sport italico preferito — piangersi addosso scaricando le colpe sull’autorità e/o su chi ha successo — bisogna ammettere che in molti casi la crisi sanitaria ha aggravato una situazione già precaria, soprattutto negli studi ancora organizzati secondo il modello del secolo scorso (letteralmente 😅), in cui i margini operativi erano molto maggiori ed era tollerata una gestione extraclinica poco attenta sia agli aspetti economici sia a quelli organizzativi.
Senza mettersi a sindacare le cause, questi colleghi sono oggettivamente in difficoltà e le preoccupazioni non possono essere liquidate con superficialità come sterili “lamentele”.
🦈 Molti formatori (spesso improvvisati) hanno percepito “l’odore del sangue” e come squali famelici stringono il cerchio attorno ai malcapitati che, oltre a trovarsi in difficoltà, vengono pure fatti vergognare della loro situazione 😩
Con la scusa di condividere preziosi consigli “gratuiti”, si sbandierano mirabolanti risultati economici, che guarda caso acuiscono ancor più il senso di frustrazione dei colleghi in difficoltà e di conseguenza l’impulso di “comprare” corsi che promettono una soluzione semplice e veloce.

Sembra il vecchio spot della candeggina, quando l’esperta nonnina ammoniva la casalinga incapace: “Ma tu… sbagli candeggio… io uso ACE! La candeggina senza STRAAAP…”
Innegabilmente, se uno studio dentistico è in difficoltà, qualcosa da migliorare nella gestione ci sarà, considerando che nello stesso periodo ci sono studi che registrano risultati positivi, ma spesso le soluzioni proposte, più che essere semplici, sono banalmente semplicistiche...
Tralascio il fatto che può essere più o meno inutile frequentare corsi che promettono una soluzione “miracolosa”, spesso difficilmente applicabile alla specifica realtà di chi si trova in difficoltà; ciò che più mi preoccupa è il MODELLO DI BUSINESS che viene portato a testimonianza come l’unica via per il successo, riassumibile come “aumentare fatturato e utili, diminuendo il tempo dedicato al lavoro”.
Ricorda quelle email che appestano la casella di posta: “vuoi guadagnare 4.500 euro la settimana, con un’attività automatica che ti richiederà solo 5 minuti al giorno?” 😉
Tutti sanno che nella stragrande maggioranza dei casi è impossibile, eppure qualcuno ci casca… spinto dall’INSODDISFAZIONE, amplificata dalla paura di fallire senza volontà di affrontare la situazione (frustrazione) o dal volere di più lavorando di meno (avidità). Combina questi ingredienti con un buon marketing, magari sviando l’attenzione con po’ di polemica anti-sistema (il Movimento 5 stelle insegna…) e avrai amo, esca e… tante ignare prede 😩

Molti studi di psicologia, brillantemente raccolti e divulgati da Daniel Goleman e Achor Shawn, hanno dimostrato che i nostri comportamenti sono animati da due tipologie di motivazione:
- intrinseca: quando ci si impegna in una attività perché la si trova gratificante in se stessa e piena di significato (potremmo parlare di vocazione o missione)
- estrinseca:quando ci si impegna in una attività per scopi esterni all’attività, per ottenere qualcosa di desiderabile (per esempio lodi, successo, denaro…) o per evitare qualcosa di indesiderabile (per esempio punizioni, fallimento, povertà…)
L’aspetto più interessante di questi studi è che queste motivazioni NON si sommano, ma tendono a sostituirsi; tradotto in pratica significa che se la vocazione si indebolisce, aumenta il fascino di motivazioni slegate dalla passione: l’obiettivo non è più nobile e gratificante, bensì strumentale e spesso non appagante.
Il lato oscuro della forza in Odontoiatria
Inizialmente giovane aspirante cavaliere, Anakin Skywalker con il tempo si è fatto sedurre da Lord Palpatine e, passato al lato oscuro della Forza, è diventato un convinto sostenitore dell’Impero, per una brama di potere slegata da limitazione etiche nel perseguire i propri obiettivi, non più nobili e retti come all’inizio del suo percorso.

Anche oggi ci sono colleghi “affascinati” da un modello di business “di successo” basato su disvalori, che strumentalizzano il fine della professione medica, correndo il rischio di svuotare il significato della propria vocazione, esaurire la passione e sostituirla con motivazioni che nascondono gravi insidie, soprattutto in ambito sanitario.
La cosa è ancora più triste nel caso dei giovani colleghi, i quali per inesperienza possono venire adescati da un modello che identifica il successo con l’aumento di fatturato e utili, contestualmente alla diminuzione del tempo lavorato, di fatto “bruciandosi” e perdendo in partenza il “sacro fuoco” alla base della loro missione.
1️⃣ La prima contraddizione che nessuno sembra far notare è che, per ottenere questo indesiderabile risultato di perdere per strada la propria passione, spesso si sfrutta la passione di giovani colleghi (disposti a tutto pur di inserirsi in un mondo lavorativo reso ostile dalla burocrazia e dalla necessità di sempre maggiori capitali), delegando a loro tutte le branche meno redditizie per potersi dedicare alle altre e guadagnare sempre di più, lavorando sempre di meno.
2️⃣ Per smascherare la seconda contraddizione userò un esempio pratico, perché ormai questo concetto nel nostro ambito è stato talmente ripetuto in chiave positiva, che molti colleghi sembrano ricercarlo come falene che si dirigono inconsapevoli verso la luce irresistibile di una lampada rovente…
L’anno scorso, dopo 10 anni per raccogliere i fondi necessari, ho finalmente coronato il mio sogno di costruire un organo a canne; secondo voi, quale potrebbe essere ora il mio obiettivo: suonarlo tutte le volte che posso OPPURE trovare qualche giovane organista che lo suoni al posto mio?
La risposta è semplice, eppure nel nostro ambito sento in continuazione affermare che la cosa più desiderabile per un dentista è… smettere di fare il dentista!

3️⃣ Ed ecco la terza e più assurda contraddizione: un dentista per essere felice dovrebbe trovare il modo di lavorare il meno possibile, guadagnando il più possibile: messa così, non sembra più tanto “nobile”, ma soprattutto è facile comprendere come una simile impostazione poco per volta spinge a giustificare impostazioni sempre più “discutibili”, sia sotto il profilo etico, sia sotto quello deontologico.
L’assurdo è che, anche qualora si riesca a conseguire questo obiettivo, si perderebbe quella motivazione e soddisfazione professionale che sono alla base della propria auto-realizzazione, letteralmente “vendendo l’anima” a motivazioni che non sono in grado di sostituirla e assorbono sempre di più in un circolo vizioso.
Non è tutto oro quel che luccica
A questo punto la conversione al “lato oscuro” sarebbe compiuta: persa la passione, se la principale motivazione rimanesse il guadagno, anche guadagnando molto potrebbe subentrare la necessità di “concentrare” il lavoro nel minor tempo possibile, in modo da potersi liberare di ciò che viene percepita non più come un’attività gratificante, ma come una occupazione strumentale, ovviamente riservandosi quello che fa guadagnare molto in poco tempo e facendo lavorare altri per continuare a mantenere ciò che è diventato l’unica motivazione per tenere in piedi l’attività: fare soldi 🤑
Non c’è nulla di male nello sviluppare la propria attività, delegando ai collaboratori le attività che non si ha più il tempo di seguire, anzi fa parte del normale ciclo di crescita professionale di entrambi; la differenza cruciale sta nella motivazione alla base:
👨🏻⚕️ se è rimasta la passione, si farà in modo di creare spazio per i collaboratori, creando per loro un percorso di crescita professionale che li porti a crescere affiancando prima e poi “sostituendo” il loro mentore; lasciando loro il giusto spazio, si trasmetteranno i sani valori alla base della professione, umiltà, disponibilità al confronto, desiderio di apprendere ed essere al servizio del prossimo
🧛🏻♂️ se è il guadagno a orientare il modello di business, si tenderà a sfruttare “manodopera a basso costo” (minore di quello che il titolare desidera per sé, essendo il suo principale obiettivo aumentare la propria resa oraria), a risucchiarne la passione come “vampiri” e infettandoli con un modello che, anche qualora avessero la forza di “spiccare il volo”, verrà da loro replicato nel tentativo di emulare quel “successo” inteso come fare così tanti soldi da poter smettere di lavorare, dimostrazione evidente che la passione della vocazione medica è stata sostituita (in parte o del tutto) da motivazioni strumentali.
La speranza è l’ultima a morire
La buona notizia è che far crescere la propria attività rimanendo fedeli alla propria missione e avere successo, anche economico, è possibile!
Occorre stabilire una gerarchia di valori e di priorità: ecco che le lamentele per i DPI e il loro costo si possono trasformare nell’opportunità di dimostrare ai propri dipendenti e ai propri pazienti quanto si tiene a loro, rinunciando a una parte di utile per garantirne la sicurezza; se i pazienti si trovano in difficoltà economica, rimanendo fedeli alla propria missione medica si troveranno soluzioni (per esempio provvisori a lunga durata) per non diminuire la qualità del servizio, offrendo la possibilità di diluire la spesa nel tempo…
Durante la pausa forzata del lockdown, il nostro team è stato invitato a riflettere sull’allinearsi ancora di più alla propria vocazione e alla nostra comune missione “offriamo ai nostri pazienti solo le cure che vorremmo nella nostra bocca”; rinforzando le motivazioni intrinseche, si è liberata una creatività positiva per trovare soluzioni in grado di armonizzare sostenibilità economica, giusta necessità di sviluppare l’attività (fatturato e utili) e le esigenze di tante persone che si possono trovare in difficoltà economica: questo è solo uno dei tanti esempi di come una corretta impostazione valoriale è perfettamente compatibile con lo sviluppo e il successo.
L’imperatore è nudo
Non dico che fare il dentista sia sempre bello e motivante, capitano pazienti noiosi o addirittura maleducati, dipendenti demotivati e poco responsabili, collaboratori arroganti e pretenziosi, per non parlare della burocrazia, delle normative e del livello di tassazione… In tutti i lavori ci sono difficoltà, quello che fa la differenza è la PASSIONE, che si alimenta dalle motivazioni intrinseche.

Chiunque ha sviluppato realtà di successo ha iniziato certamente con forti motivazioni intrinseche (diventare il miglior medico possibile, aiutare le persone, ricercare e innovare…), soprattutto perché all’inizio i guadagni sono pochi, i debiti molti, la fatica e l’impegno richiesti ancora di più… ma l’entusiasmo è alle stelle e compensa tutti i sacrifici necessari 🤩
Se queste motivazioni iniziali si rinforzano e si rinnovano nel tempo, l’attività cresce e si sviluppa in modo sano, ma se il titolare perde per strada lo stimolo iniziale o si lascia tentare nel dare troppa importanza alle motivazioni estrinseche (fare soldi, apparire, essere al centro dell’attenzione…) può anche darsi che l’azienda continui a “produrre” e ingigantirsi, ma diminuisce la soddisfazione e il “vuoto” da colmare diventa sempre più vorace.
Non desidero certo sminuire l’importanza di una corretta gestione economica, perché se l’azienda fallisce non può più perseguire la sua missione, per quanto nobile possa essere; tuttavia occorre ricordare che fatturato e utili dovrebbero essere considerati la naturale conseguenza di un’attività svolta con passione e dedizione: quando “fare soldi” diventa un fine o peggio ancora l’unico fine, si può mascherarlo quanto si vuole (libertà finanziaria, crescita aziendale…), ma alla fine si sta costruendo un gigante dai piedi d’argilla e, soprattutto, questo modello di business non è desiderabile per una attività sanitaria, perché il rischio di una commercializzazione della salute diventa elevato, se non praticamente certo.
Diffondere un nuovo modello imprenditoriale in ambito sanitario
Il fine della Cappellin Education e di questo blog è diffondere una cultura imprenditoriale sana, con particolare riferimento all’area sanitaria odontoiatrica: il nostro corso “Odontoiatria di Valore” condivide le esperienze e le strategie che hanno portato uno studio monoprofessionale a crescere costantemente fino a diventare una grande struttura, in cui ciascuno si impegna a creare valore per i pazienti e per l’intero team, basandosi su valori condivisi.
Siamo fermamente convinti — e i primi dieci anni di attività lo dimostrano — che rimanere fedeli alla vocazione medica conseguendo risultati importanti anche dal punto di vista economico e organizzativo è possibile, anzi è alla base di un successo più pieno, che mira alla realizzazione completa, umana e professionale, dell’intero team.

👉🏻 Se condividi il nostro progetto di formare un team motivato, capace di armonizzare i Valori al fine di creare valore con la tua attività, a vantaggio dei pazienti, dell’intero team e della comunità in cui siete inseriti, unisciti a noi!
Riscoprirai la passione di fare qualcosa di veramente grande, non solo a livello materiale, trovando nuovi significati e rinnovato entusiasmo per la tua attività professionale e imprenditoriale.
Dulcis in fundo, poiché da febbraio la Clinica dentale Cappellin è diventata Società benefit, il ricavato dei corsi al netto delle spese vive sarà interamente destinato a un fondo per garantire cure implantoprotesiche di qualità a pazienti in difficoltà economiche, per dimostrare nei fatti lo spirito che anima la mission dei nostri corsi.