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È efficace innaffiare un albero dalle foglie?
Osserviamo un albero giunto al culmine del suo rigoglio, è formato da un tronco solido, su cui si innestano i rami e, nella giusta stagione, fronde colme di foglie e frutti; tuttavia, anche se ne vediamo solo una minima parte, sono le radici che assicurano stabilità e nutrimento all’intera pianta.
Tutti sappiamo che senza radici profonde in un terreno adeguato, un albero non può crescere e prosperare; eppure nella maggior parte delle attività lavorative si fa l’esatto contrario, concentrandosi sulla cura di foglie e frutti, trascurando le radici, le uniche a poter garantire solide basi per sviluppare la propria impresa.
Quando un’azienda non funziona, almeno non quanto si desidera, le soluzioni solitamente proposte e attuate sono:
- aumentare il marketing e la spesa pubblicitaria
- ottimizzare i protocolli per ridurre i costi e/o i tempi (controllo di gestione, strategie per “moltiplicare il tempo”)
- ristrutturare le risorse umane, rinnovando il team (licenziamenti e/o nuove assunzioni) o riallineando le persone agli obiettivi aziendali (delega, motivazione, engagement, team building…)
Tutte queste azioni sono l’equivalente di concentrarsi sul lucidare le foglie e i frutti, potare i rami per individuare quelli più produttivi e mettere sostegni o protezioni per evitarne il collasso o la rottura, qualora siano troppo pesanti.

È davvero molto raro che ci si occupi delle radici dell’albero, ovvero i valori aziendali che sono alla base della creazione di valore duraturo e sano; quanto meno questi valori sono realmente “valoriali”, tanto più ci si affannerà ad alimentare la parte sbagliata dell’albero: nel migliore dei casi i risultati saranno sproporzionati all’investimento necessario a ottenerli, nel peggiore dei casi si potrebbe anche “ingolfare” la propria attività con effetti controproducenti.
Gli errori più comuni e loro nefaste conseguenze
Alcuni esempi pratici di strategie — spesso presentate come “universalmente” valide — che si possono rivelare degli errori se non applicate nel giusto contesto:
- investire nel marketing e nella pubblicità (comprando un bel paginone sul giornale o infestando i social con post sponsorizzati…) senza avere l’organizzazione per gestire efficacemente le prime visite e, soprattutto, senza avere le conoscenze per impostare una comunicazione che selezioni i pazienti “giusti” per il proprio studio; in alternativa (o in aggiunta), si attirano pazienti con esigenze e aspettative (anche economiche, ma non solo) che non si è in grado di soddisfare, con il risultato di perdere tempo e denaro
- organizzare protocolli, deleghe, ridurre al minimo i tempi, semplificare… senza avere un team formato e motivato che sia in grado di metterli in atto efficacemente; solitamente vi faranno l’esempio del pilota d’aereo che prima di ogni volo spunta la check-list dei controlli di sicurezza, peccato che un pilota di aereo abbia una formazione teorica e soprattutto pratica di migliaia di ore… sicuramente i protocolli aumentano drasticamente la resa e standardizzano i risultati, ma la formazione di chi li applica NON è ininfluente: senza competenza (ottenuta con una corretta formazione) e senso di responsabilità (derivante da motivazione e coinvolgimento), i migliori protocolli sono destinati a fallire o, nel migliore dei casi, a non esprimere il loro pieno potenziale
- impostare un sistema militare prussiano di punizioni alla minima trasgressione dei protocolli o un sistema motivazionale di incoraggiamenti (più o meno con "nobili" motivazioni... 😬) o investire in incentivi economici legati a specifici obiettivi oggettivi (aumento fatturato, riduzione costi, diminuzione errori/scarti/sprechi…): in qualche caso addirittura una schizofrenica combinazione di tutti questi fattori, magari portata all’estremo con licenziamenti e/o turnover incontrollato (molto costoso, anche se spesso non ci si rende conto quanto costi perdere e sostituire un dipendente o un collaboratore, soprattutto nel caso in cui ci si accorge di averlo selezionato male…), allo scopo di sostituire le persone che “non funzionano”…
L’elenco potrebbe continuare, ma penso sia chiaro che la maggior parte delle volte si tende a invertire l’ordine con cui bisognerebbe curare la salute del proprio “albero” aziendale.
La soluzione veramente ”universale”
Prima di attuare strategie che si concentrano sul risultato finale (foglie e frutti) occorre porre le giuste basi (radici):
- determinare e condividere con il proprio team una serie di valori aziendali alla base della mission che ci si propone di perseguire
- armonizzare obiettivi lavorativi e personali, rispettando i valori irrinunciabili, senza i quali non è possibile una auto-realizzazione e gratificazione completa
- piantare e coltivare (per rimanere nella metafora) una cultura aziendale che, orientata gli obiettivi e sostenuta dai valori impostati nei precedenti punti, sostenga una crescita armonica e vantaggiosa, sotto ogni punto di vista, non solo quello immediato ed economico
Gallup è un istituto di ricerca che misura da anni, in quasi 200 paesi, l’employee engagement (coinvolgimento aziendale dei dipendenti) attraverso una questionario che, grazie a un lungo lavoro dei ricercatori che hanno condotto migliaia di interviste, identificano i principali fattori che influenzano il coinvolgimento.
I risultati di un buon coinvolgimento influiscono positivamente in ogni area dell’azienda, dall’assenteismo alla fedeltà all’azienda, dalla produttività al profitto, dalla qualità alla soddisfazione del proprio lavoro.

Prima e più di qualunque altra strategia, investire sulle proprie risorse umane (e su se stessi come leader) garantisce un ritorno eccezionale, non solo sul piano economico.
Perché le radici dell’albero aziendale sono spesso trascurate?
Sono molteplici i motivi per cui in molte aziende (e da parte di molti consulenti e formatori) le risorse umane sono spesso le ultime a essere considerate:
- impostare una cultura aziendale basata su solidi valori, richiede che esistano solidi valori 😜 soprattutto a livello dei titolari e dei dirigenti; non è scontato, anche quando a parole viene “proclamata” una pomposa mission aziendale, spesso poi rimane solamente una maldestra operazione di marketing e i valori non sono vissuti realmente nella quotidianità
- il lavoro necessario per far crescere una cultura aziendale richiede tempo e costanza: esattamente come per far crescere un albero maestoso non serve versargli addosso mille litri di acqua in una settimana (anzi, si rischia di farlo marcire, come avviene per le strategie errate di cui sopra abbiamo parlato, che investono ingenti risorse per risultati immediati, ma talvolta controproducenti). Questo aspetto scoraggia spesso i titolari e li spinge a rimandare, ma occorre considerare che più l’albero cresce senza il giusto fondamento, più diventa instabile e facilmente esposto alla siccità, non avendo radici che lo possano alimentare in caso di crisi
- i titolari sono più disposti a spendere soldi per interventi che promettono un risultato immediato (anche se temporaneo) e, soprattutto, semplice (anche se non risolutivo): l’esperienza nel campo delle risorse umane non si può "millantare" e chi è poco preparato sa che gestire le persone, soprattutto in piccoli gruppi dal vivo, richiede una competenza decisamente maggiore che tenere uno speach o mettere in scena uno show, per quanto elaborato...
Last, but not least... una buona notizia
Chi investe nella formazione delle risorse umane e nella corretta impostazione della cultura aziendale può ottenere molteplici vantaggi, soprattutto in ambito competitivo:
- il clima lavorativo e la reputazione aziendale aumentano, attirando le migliori risorse e candidature spontanee, oltre a mantenere in azienda le persone più motivate e produttive
- chiunque abbia intrapreso questa strada può testimoniare che l’impegno richiesto è molto maggiore rispetto ad altre strategie, ma il risultato ripaga ampiamente sotto ogni aspetto, soprattutto a livello di qualità di vita e a livello economico
- sono pochi a farlo, quindi chi lo fa è decisamente favorito 😅
Se non l’hai già fatto, cosa aspetti a iscriverti? 😜
